Supply chain:cosa è successo negli ultimi anni?

Il profitto nella supply chain dell’acciaio inossidabile ha subito un brusco calo negli ultimi anni, quali sono le cause?

Da questa immagine puoi vedere chi sono gli attori che hanno un ruolo nella catena di distribuzione: si parte dalle miniere dove si estraggono i minerali, si passa dai produttori e distributori dell’acciaio, per arrivare agli utilizzatori finali. Si evince in modo chiaro quanto sia penalizzante riuscire a realizzare un margine sufficiente attribuibile ai distributori: livello delle percentuali basso in generale, anni di marginalità pari a zero con punte di negatività (2015). Perché? Quali possono essere state le cause scatenanti?Ecco alcune delle nostre ipotesi: I cambiamenti dei mercatiSono diversi i fattori che hanno contribuito al repentino cambiamento dei mercati: la recente crisi internazionale che ha toccato economia e commercio, la Cina ha notevolmente rallentato la propria crescita, petrolio e materie prime hanno subito un brusco calo dei prezzi, la politica monetaria degli Stati Uniti è andata inasprendosi sempre di più.Le speculazioniLa speculazione ha generato volatilità nel mercato causando impennate improvvise dei prezzi delle materie prime ma anche forti fasi di forte deprezzamento creando quell’instabilità che provoca incertezza e rallentamento dei progetti e dell’attività di acquisto. La metodologia di acquisto da parte dei clienti sempre più in piccoli lotti.La scarsa quantità di ordini da parte degli utenti finali e la conseguente mancanza di liquidità ha spinto i distributori a modificare la gestione delle loro scorte a favore di acquisti di piccoli lotti di materiale. Ciò causa, per i distributori/centri di servizio, un innalzamento delle spese a partire dall’emissione degli ordini. I costi dei centri di servizio sempre più alti.I costi della logistica incidono in maniera importante sul fatturato di un’azienda, soprattutto per quel che riguarda i trasporti. La crisi mondiale ha portato un aumento del prezzo del petrolio e la conseguente impennata dei costi dei carburanti / autostrade /assicurazione mezzi.VerticalizzazioneDiverse aziende di produzione hanno aumentato la loro presenza nei mercati a valle della filiera produttiva nel tentativo di dare più respiro ai propri margini di guadagno attraverso il processo di verticalizzazione. Ciò tuttavia a scapito degli attori che non fanno parte della distribuzione non dotata della possibilità di produrre. Per noi di Oiki, Il calo dei profitti è una somma di fattori tra i quali i cali del consumo dell’acciaio inossidabile (tra il 2009 e il 2015 si parla del 50%) e la delocalizzazione di molte aziende in paesi a minor costo del lavoro Qual è la tua visione di questo calo dei profitti? Ritieni che ci siano altre cause?

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