Rimbalzo progressivo dei prezzi per l’inox?
Dopo un 2025 segnato da una domanda debole e da forti pressioni sui margini, il mercato dell’acciaio inossidabile guarda al 2026 con cauta fiducia. A delineare le prospettive è Alessandro Bettuzzi, CEO di Oiki Acciai Inossidabili Spa, azienda con sede a Parma e attiva in tutta Europa nella distribuzione indipendente di acciai inox.“Ci lasciamo alle spalle un anno complesso - spiega Bettuzzi - caratterizzato da una combinazione perfetta tra volumi bassi e marginalità insufficienti. Tuttavia, il primo trimestre 2026 potrebbe segnare un’inversione di tendenza, con un rimbalzo progressivo dei prezzi dell’inox”. Le cause di questo possibile aumento risiedono, secondo Bettuzzi, in due elementi chiave:- il documento di proposta della nuova salvaguardia volto a proteggere il mercato interno;- l’introduzione del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), prevista da gennaio 2026, che limiterà l’ingresso in Europa di acciaio proveniente da Paesi extra-UE non soggetti agli stessi vincoli ambientali.Questo duplice effetto, spiega Bettuzzi, favorirà la produzione europea creando potenzialmente condizioni di risalita graduale del prezzo Resta tuttavia cruciale un altro tema: la difesa del consumo finale.“Ora occorre urgentemente proteggere i nostri distretti industriali dai prodotti finiti Steel intensive - sottolinea Bettuzzi -. Parliamo di beni importati con prezzi inferiori anche del 30% rispetto agli equivalenti europei. Questo squilibrio rischia di compromettere la competitività dei produttori UE e di penalizzare la filiera”. Per l’intero comparto della distribuzione, la vera sfida del 2026 sarà dunque bilanciare la ripresa dei prezzi con il sostegno alla domanda interna, evitando che la tutela del mercato si traduca in una ulteriore contrazione dei consumi."In Oiki - conclude Bettuzzi – crediamo che solo un equilibrio tra apertura al mercato e tutela della produzione europea possa garantire uno sviluppo sostenibile e duraturo per tutta la filiera dell’acciaio inox".
